Urologo Bari - Dott. Igino Intermite
Dott. Igino Intermite, Urologo e Andrologo nella città di Bari
Chi è l’urologo e di cosa si occupa?
Intervento di Prostatectomia Radicale Retropubica
L’urologia è una disciplina relativamente recente che si distacca dalla chirurgia generale mirando alla gestione delle patologie dell’apparato genito-urinario maschile, ma anche dell’apparato urinariofemminile. Un bravo urologo dovrebbe essere in grado di gestire patologie di carattere funzionale come l’ostruzione da ipertrofia prostatica benigna IPB, l’incontinenza urinaria. L’urologo deve occuparsi di tutto l’aspetto oncologico della urologia come i tumori di rene, vie urinarie e vescica, tumore della prostata, tumore del testicolo e tumore del pene. L’urologia si occupa anche dell’aspetto andrologico, e pertanto di impotenza maschile, deficit erettile, disturbi della eiaculazione come l’eiaculazione precoce o l’aneiaculazione. L’urologo si trova ad affrontare tutto il capitolo della infertilità maschile, dovendo gestire le patologie più comunemente implicate in tale situazione come il varicocele o le infezioni croniche ed acute delle vie seminali. Troviamo inoltre in questa disciplina, patologie come l’incurvamento penieno congenito o acquisito IPP, le patologie uretrali come le ipospadie, epispadie, stenosi uretrali. Patologie di carattere più dermatologico di competenza urologica sono le malattie sessualmente trasmesse (MST) come la sifilide, la gonorrea, la chlamidya ed il mycoplasma. Patologie più comuni sono le infezioni delle vie urinarie come la cistite, o condizioni patologiche congenite o acquisite come la fimosi e il frenulo corto, la calcolosi renale. L’urologo ha anche il compito di gestire il paziente sul profilo psicologico essendo infatti coinvolto in situazioni particolari come i trapianti di organo (trapianto di rene), o cambiamento del sesso.
Che indagini esegue l’urologo?
La diagnostica urologica spazia dalla radiologia, alla urodinamica, dalla sierodiagnosi alla diagnostica endoscopica. Enorme importanza è da attribuire ad uno strumento prezioso che è nelle mani dell’urologo che è il PSA. Questo consiste in una siero-proteina che è dosabile sia nel liquido seminale, avendo importanti implicazioni in campo medico-legale, ma da oltre 20 anni il suo dosaggio nel sangue ha cambiato il decorso di malattie importanti come il tumore della prostata. IL PSA o antigene prostatico specifico, è prodotto dalle cellule della ghiandola prostatica in condizioni di normalità. La sua produzione può aumentare in corso di infezioni delle vie seminali, per aumento volumetrico della prostata come l’Ipertrofia prostatica benigna, o il tumore di prostata. Pertanto non esiste una patologia precisa che giustifichi l’aumento del PSA, e questo ha ripercussioni sul work up diagnostico che richiede da parte dell’urologo l’obbligo ad escludere tutte quelle condizioni che possono potenzialmente giustificare l’incremento del PSA. Altro strumento diagnostico temuto ma fondamentale nelle mani, anzi nel dito dell’urologo, è l’esplorazione rettale. Con questa strana manovra lo specialista urologo è in grado di apprezzare approssimativamente quali sono le dimensioni della prostata, ma soprattutto la sua consistenza che se aumentata rispetto al normale può essere indicare la presenza di un nodulo tumorale. A queste indagini specialistiche si associano tutte le altre procedure laboratoristiche e strumentali come il dosaggio della creatinina e degli elettroliti plasmatici che ci danno una idea di come sia la funzione renale, indagini morfologiche come l’ecografia renale e vescicale che oltre a darci una idea dell’aspetto di questi organi ci forniscono importanti informazioni funzionali. Ad esempio una ecografia vescicale eseguita prima e dopo la minzione ci indica indirettamente se ci sono difficoltà da parte del paziente a svuotare l’organo. Se si riscontra un elevato Residuo Post Minzionale RPM, possiamo sospettare una ostruzione da ipertrofia prostatica benigna, pertanto richiedere una uroflussometria che ci fornirà informazioni più precise riguardo la potenza del flusso urinario. Una alterazione al tracciato uroflussometrico con parametri ridotti solitamente indica una ostruzione ( stenosi uretrali o ipertrofia prostaticabenigna ), ma non è un evento scontato; infatti un flusso urinario basso potrebbe indicare o una ostruzione, ma anche una ridotta capacità contrattile del muscolo vescicale. Ecco come l’urologo deve avvalersi di tecniche di fluidodinamica per risolvere il quesito, eseguendo, ma molto più spesso richiedendo, un esame urodinamico. Capite da questi esempi come sia complesso affrontare un argomento comunissimo come l’ipertrofia prostatica benigna o l’incontinenza urinaria. Con una ecografia l’urologo può anche capire se si ha a che fare con patologie come la calcolosi renale ma anche tumori del parenchima renale, tumori della vescica o del testicolo. Nel caso la semplice ecografa non sia sufficiente a risolvere i dubbi si deve ricorrere ad indagini più specifiche come la Tomografia assiale computerizzata TAC, o l’uretrocistoscopia. L’urologo infatti deve necessariamente essere un buon endoscopista, perché gran parte degli organi di competenza urologica sono organi cavi. Oltre alla ecografia, può risultare utile eseguire anche un doppler venoso come nel sospetto di varicocele che consiste in uno sfiancamento con dilatazione delle vene spermatiche che comportano un ristagno di sangue nello scroto e quindi un aumento della temperatura. In caso di impotenza maschile il doppler da eseguire sarà mirato alle vene ed alle arterie cavernose e fornirà informazioni su danni organici arteriogenici o di natura veno-occlusivi. Spesso si assiste alla migrazione di pazienti che vanno alla ricerca del più bravo urologo in puglia o del miglior urologo di taranto, bari, brindisi, lecce o foggia, e che spesso sono costretti ad emigrare in altre sedi nella speranza di risolvere delle problematiche che invece sono gestibilissime anche al sud italia.
Lezione sulla ipertofia prostatica benigna, Hotel Parco dei Principi, Bari 2014.
Quali strumenti terapeutici sono di competenza dell’urologo?
L’urologo è un chirurgo, pertanto gran parte del suo lavoro mira alla risoluzione chirurgica delle patologie urologiche. Tuttavia molte patologie sia benigne che maligne, hanno la possibilità di essere trattate farmacologicamente in alternativa alla chirurgia o al fine di ritardare la stessa. Un esempio è l’ipertrofia prostatica benigna che nelle sue fasi iniziali può essere gestita con farmaci specifici come gli alfalitici (omnic, xatral, mittoval, teraprost, urorec) o gli inibitori della 5 alfa reduttasi (finasteride e dutasteride). Alcuni farmaci possono invece migliorare il controllo di malattie oncologiche come analoghi di ormoni ipotalamici come la leuprorelina (enantone), o farmaci anti-androgeni come la bicalutamide (casodex ) che vengono abitualmente usati nella gestione del tumore della prostata. Altro grosso capitolo è quello della farmacologia nella gestione dell’impotenza. Molto spesso il paziente si rivolge all’urologo per farsi prescrivere “la compressa”. L’urologo infatti gestisce farmaci come gli inibitori delle 5 fosfodiesterasi (viagra, levitra, cialis, spedra). Un fenomeno reso estremamente attuale dai mezzi di informazione è l’eiaculazione precoce, patologia che può essere trattata agevolmente con farmaci appartenenti alla classe degli inibitori del reuptake della serotonina (anti depressivi) come la daparoxetina o la più recente dapoxetina (priligy).
Lezione sulla neuromodulazione sacrale, Urologia Policlinico di Bari.
Come prenotare una visita urologica?
Risulta spesso complicato la scelta stessa dell'urologo, come prenotare una visita urologica in puglia o magari a bari? Solitamente ci si lascia consigliare dal medico di famiglia, anche se solitamente egli stesso tende a dirigere i propri pazienti verso colleghi della zona, spesso basandosi su conoscenze ed amicizie personali. La scelta del medico urologo andrebbe fatta, come anche per altri professionisti, avendo la possibilità di leggere il curriculum vitae del medico, e magari valutando eventuali commenti lasciati dai precedenti pazienti come di feed back.
Il dott. Igino Intermite
E’ lauretato in medicina e chirurgia presso l’università degli studi di Bari dal 2005 con votazione di 110/110 e si è specializzato in Urologia nel 2005 frequentando il reparto di Urologia Universitaria II° del policlinico di Bari diretta dal Prof. Arcangelo Pagliarulo. Attualmente esercita la libera professione in qualità di medico specialista Urologo ed Andrologo.
Congresso nazionale di andrologia, comunicazione sul ruolo della nutraceutica nella infertilità maschile.
Lezione sulle derivazioni urinarie, corso FINCO, AISTOM, 2015.
Gemellaggio Università degli studi di Bari, Urologia universitaria ed Università di Pechino.
Vedi anche: