Caso clinico di tumore del testicolo

auto palpazione

Ragazzo di 25 anni, studente in architettura all’ultimo anno, si rivolge dal medico di base per il riscontro di un testicolo aumentato di volume e di consistenza. Il medico di famiglia lo visita e decide di farlo visitare da un collega urologo. Il ragazzo alla visita urologica presenta un testicolo, il destro per la precisione, aumentato di consistenza, di volume lievemente aumentato, con una deformità del profilo. L’urologo li esegue anche una ecografia che mostra un quadro chiaramente nodulare di circa 1,2 cm di diametro massimo, in un testicolo che presenta microlitiasi testicolare. Si procede pertanto ad eseguire un prelievo del sangue per dosare i marcatori tumorali (alfa feto proteina, beta HCG, Lattico deidrogenasi). Risulta elevata l’alfa feto proteina, e normali gli altri due marcatori. Il paziente viene inoltre sottoposto a TC total body di stadiazione che risulta negativa per linfoadenopatie. L’urologo decide di concordare con il paziente l’intervento di orchiectomia, e propone l’inserimento di una protesi testicolare a scopo cosmetico. Il ragazzo viene operato e tranne un po’ di febbre nel post-operatorio, non presenta particolari problemi nel post operatorio. L’esame istologico mette un evidenza un seminoma puro, pT1NxMx. L’urologo decide pertanto di non eseguire alcun trattamento adiuvante, ma solo un protocollo di follow up. A distanza di un anno il ragazzo non risulta positivo ai marcatori con TC total body negativa. L’urologo spiega che per i prossimi 5 anni il ragazzo dovrà essere attentamente seguito, ma che superato tale periodo è da considerarsi guarito.

 

Discussione del caso clinico

 

Pochi tumori oggi possono essere curati bene e definitivamente come il tumore del testicolo. Il sospetto di tumore dovrebbe insorgere dal paziente che deve essere assolutamente informato della necessità di eseguire l’auto-palpazione. Questa manovra è fondamentale, perché i tumori si manifestano con un cambiamento della consistenza, dimensioni e forma del testicolo. Alla palpazione il testicolo appare duroin toto o in una sua porzione. Spesso non si associa dolore, un esame strumentale fondamentale è l’ecografia con sonda lineare da 7 MHZ che consente di fare diagnosi di presenza , sede e dimensioni del nodulo. Permette anche di rilevare quadri che associati alla malattia risultano piuttosto sospetti, come la microlitiasi testicolare ( quadro a cielo stellato). In realtà la microlitiasi testicolare da sola non è sufficiente a far fare diagnosi di precancerosi,ma spesso si associa a questi quadri. I marcatori tumorali rappresentano l’epifenomeno di un processo di regressione filogenetica cellulare. L’alfa feto proteina è comune nei seminomi, il beta HCG è caratteristico delle forme terato-embrionali. L’LDH è un marcatore generico di citolisi ed aumenta in proporzione alle dimensioni della massa neoplastica. Ultimo passo diagnostico è la TC di tutto il corpo, che mostra localizzazioni secondarie a carico dei linfonodi o di organi parenchimatosi.

ecografia testicolare

La terapia è l’orchiectomia, ovvero la rimozione del testicolo. A questo punto in base alla istologia, il grado di infiltrazione della malattia ed il referto TC si decide se è sufficiente la sola orchiectomia, o se risulta fondamentale un trattamento adiuvante di chemioterapia, chirurgico o radioterapico. I nuovi protocolli chemioterapici a base di cisplatino, hanno davvero cambiato le sorti di questa malattia che risulta curabile il oltre il 90% dei casi. A fine estetico è possibile posizionare una protesi testicolare in silicone. Inoltre è importante eseguire prima di ogni procedura il congelamento del seme, perché la chemioterapia, la radioterapia ed anche la chirurgia, possono alterare seriamente la fertilità. Il paziente infine deve essere seguito con programmi di monitoraggio mediante indagini radiologiche e sierologiche, al fine di diagnosticale eventuali recidive. Se dopo 6 anni la malattia non recidiva, sappiamo che diviene difficile una ulteriore recidiva.